Archivi del mese: novembre 2010

E-book per giovani adulti

Da una giovane e apprezzata autrice inglese, Claire Chilton, ecco una serie di e-book (per Kindle) rivolta ai teen-agers – Whatever became of Squishies  – in cui si narrano le avventure di Carla, Parklon, Bob e Krellin, nell’antico e misterioso pianeta di Dumfollab, che storici e scienziati pensano fosse vissute da particolari creature chiamate “Squishies”. Curiosi di sapere? Ecco un assaggio qui.

E-drawing: il futuro dell’illustrazione?

Tramite i colleghi di ebooklearn riceviamo la segnalazione di un post davvero interessante che riguarda un tema ai noi caro ovvero:

Come cambia l’illustrazione nel mondo dell’e-book?

Sappiamo come questo sia fondamentale nei testi per bambini, molte resistenze all’idea di un ebook per bambini si legano proprio a questo nodo gordiano.

Vi abbiamo segnalato ieri un primo esempio che ci sembra riuscito di ebook per bambini sotto forma di App per iPad.

Forse la rivoluzione è più vicina di quanto pensiamo?

Ecco il post a firma di Peranzoni (per chi non sapesse chi è qui il suo sito  http://www.peranzoni.com/biografia.html e qui il suo blog http://www.giulioperanzoni.blogspot.com/)

Se ne raccomanda la lettura integrale qui  http://ebookfest2010.bibienne.net/2010/09/11/e-drawings-un-nuovo-paradigma-dell%E2%80%99illustrazione/

Ci hanno colpito queste frasi

La tecnologia del touch screen porta poi ad una ulteriore rivoluzione all’interno di questo nuovo paradigma dell’illustrazione. Oltre alla possibilità di muoversi e trasformarsi all’interno di un testo, l’immagine disegnata ora può essere manovrata, mossa dal lettore all’interno della pagina. Le possibilità che la tecnologia del touch-screen offre ad un illustratore e ad un lettore sono numerose e completamente nuove.
Partendo dunque dalla  inamovibilità iniziale del classico disegno stampato  si è aggiunto un suo intrinseco dinamismo e  ora con l’utilizzo del touch-screen un  altra caratteristica dell’immagine fissa viene superata: la sua passività.

La quarta rivoluzione annulla anche questa.

[…]

L’affermarsi del libro elettronico è una occasione unica per gli  illustratori e più in generale per i creatori di immagini. Nei prossimi anni con l’espandersi dell’utilizzo degli e-book, si andrà configurando una elevata richiesta di immagini. Questo perché l’e-book non è la sostituzione del libro cartaceo ma una sua evoluzione, un oggetto completamente nuovo che di conseguenza aprirà la strada ad un nuovo mercato editoriale.
Di fronte a questa situazione inedita credo sia  importante  per noi illustratori italiani riflettere sulle  tipologie di disegno che il nuovo scenario richiede, quali tecnologie usare, quali nuove soluzioni creative  proporre ma soprattutto di non trovarsi impreparati a offrire un nostro prodotto.

Quello che mi piacerebbe evitare è una ulteriore colonizzazione culturale da parte del mercato anglossassone come sta capitando,  per esempio,  nel cinema di animazione in 3D o come è già accaduto nel cinema di animazione tradizionale. Penso che sia fondamentale portare questo dibattito ad ogni appuntamento futuro come l’ebook Fest o nei classici appuntamenti editoriali coinvolgendo tutte le associazioni di categoria ma anche  organizzare seminari e incontri negli istituti d’arte e Accademie dove da quei luoghi usciranno le future generazioni di ‘digital-born’.

E book per bambini: forse ci siamo!

Grazie a Anna Castagnoli scopriamo questo video

Forse è davvero arrivato il momento dell’e-book per bambini?

Notare che viene distribuito come App per Ipad, un modello che si sta rapidamente diffondendo…

Mumble mumble….che ne pensate?

I nativi digitali in Italia

In questi giorni in corso il convegno Digital Learning (ve ne abbiamo parlato qui)

Per chi, come noi non ha potuto prendervi parte, segnaliamo l’articolo apparso su Wired che anticipa i risultati di una ricerca condotta sul tema nativi digitali italiani

Da 0 a 12 anni, l’identikit dei veri nativi digitali /Paolo Ferri

Ecco cosa emerge:

Dai dati del report di ricerca, emergono, infatti, tre tipologie differenti di nativi digitali, che segnano la transizione dall’analogico al digitale dei giovani nei paesi sviluppati:
a. I nativi digitali puri (tra 0 e 12 anni);

b. i Millennials (tra 14 e 18 anni);

c. I nativi digitali spuri (tra 18 e 25 anni).

Parlando di nativi digitali spuri

Il fatto è che la loro capacità di gestire i tools del Web 2.0 è stata un po’ sopravvalutata, da tutti noi immigranti che ci occupiamo di nuovi media. O meglio, oggi possiamo dire che sia stata proiettata su questa generazione di confine una serie di competenze digitali, una fluency e una literacy tecnologica che è propria solo dei più piccoli, i nativi digitali puri (0-12 anni).

[…]Ma questi dati, che sono congruenti con quelli della ricerche internazionali, ci dicono che si è probabilmente sopravvalutata la capacità di utilizzo in chiave attiva e creativa dei vari tools della comunicazione digitale e del Web 2.0

[…]Per esempio, dai nostri dati emerge in maniera chiara che Facebook, il fenomeno di questi due anni, è usato dai nativi digitali spuri in maniera “affluente” e “non proattiva”. Cioè Facebook ha fatto calare almeno nei 2/3 di questo gruppo la dimensione creativa e innovativa dell’uso del Web. Facebook è più immediato di un blog, e meno impegnativo di Wikipedia e YouTube.

Alcune note a margine:

  • ci convince poco la macroarea 0-12: un target di età con abilità davvero troppo differenti per potere essere paragonate. Inoltre la pura distinzione per data di nascita capiamo possa essere funzionale alla ricerca ma ci sembra volere inquadrare i nativi digitali tagliando troppo con l’accetta. Su questo tema esistono studi che questionano la distinzione puramente anagrafica, in parte ripresi nell’edizione italiana di Born Digital
  • il nativo digitale non è poi così prosumer come pensavamo perché fa molto il consumer di contenuti e poco il producer e quando si cala in questo ruolo non è detto che sia così creativo: perché ci sia la reale possibilità di sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie serve un grande sforzo educativo
  • il problema Facebook: questo articolo che vi cito l’ho segnalato sul mio profilo Facebook già alcuni giorni fa. Questo tipo di segnalazioni  è molto più comodo e rapido del bloggare, ma l’intento è diverso: su fb si rilanciano contenuti di interesse, mentre  il blog è una forma di giornalismo o (per non esagerare) di segnalazioni commentate. Un po’ quella differenza che passa tra la free press e i quotidiani. Il pubblico però è diverso, si rischia arrendendosi all’oggettiva comodità del condividi con un link di non creare contenuti e nuove connessioni ma di rinsaldare solo i legami già esistenti privandoci di una parte delle possibilità della serendipity.

Pubblicato il rapporto Liber 2010

Diviso in due parti ecco il rapporto Liber 2010.

Cosa emerge?

La marea montante (tuttora, purtroppo) della crisi economica prova a bagnare anche le spiagge dell’isola felix dell’editoria nostrana, i lidi di quel mondo del libro per ragazzi che, per il fatto di essere un po’ isola e un po’ giardino segreto, sono finora rimasti abbastanza al riparo dai marosi che, nell’ultimo anno e mezzo, hanno investito il comparto editoriale insieme a tutto il resto dell’industria nazionale. Nel 2009 il calo della produzione, iniziato con passo incerto nel 2008, ha fatto segnare un provvisorio -7,6%, portando il numero delle novità vicino ai livelli di dieci anni fa. Calo di per sé significativo, ma non allarmante, in considerazione di quanto di peggio è avvenuto in altri comparti industriali, più esposti al mercato delle esportazioni, meno riparati sul piano del mercato interno, come succede ai libri, beni di consumo che in periodi di crisi offrono comunque un buon rapporto tra costo e valore. Il settore editoriale, e in particolare quello per ragazzi, mantiene meglio di altri i livelli della produzione.

Un piccolo calo nella produzione ma

alla flessione del numero delle novità corrisponde dal 2007 un progressivo consolidamento dei prodotti di buona qualità

Anche questo settore viene investito dalla crisi ma se ne salva con un ripensamento dal quantitativo al qualitativo.

E poi tutta la godibilissima sezione sui migliori titoli e le migliori collane. Per regali di Natale davvero ben scelti.

Il rapporto è accessibile a partire dal sito di Liber

Malattia ereditaria

Grazie a Silvia Franchini scopriamo questo godibilissimo spot che la Finnish Library Association ha realizzato per il suo 100anno dalla Fondazione (a proposito auguroni!)

Godetevelo!

The Finnish Library Association celebrates its 100th anniversary in 2010. On the occasion of the anniversary The Finnish Library Association wants to promote the important role of the libraries in cultural upbringing. The short film ‘Like Father, Like Son’ was originally produced for television but the Finnish and English versions are free to be diffused on the Internet. You can post the film on your website or forward it to your Finnish and foreign contacts. For producing the film The Finnish Library Association was granted a donation by The Jane and Aatos Erkko Foundation.

40 Conferenza IASL (Jamaica, 7-11.08.2011) e IFLA SLRC-IASL Joint Meeting (5.08.11)

È in preparazione la 40.a Conferenza annuale internazionale dell’International Association of School Librarianship e il 15 Forum on Research in School Librarianship, a Kingston, città in cui nel 1971 fu costituita la IASL.
La storica conferenza si terrà presso e in collaborazione con l’Università della Jamaica e l’associazione LIAJA dal 7 all’11 agosto 2011 e sarà preceduta da una conferenza congiunta IASL – IFLA School Libraries Resource Centers che si svolgerà il 5 agosto. A breve sarà lanciato il call for papers delle due iniziative.